Le opportunità offerte dallo sviluppo della telemedicina e gli ambiti di applicazione

La pandemia provocata dal Covid-19 ha indubbiamente segnato un solco rispetto al passato in tema di organizzazione del servizio sanitario a livello territoriale. Per limitare il contagio, soprattutto nella prima fase dell’emergenza sanitaria, le visite specialistiche ordinarie furono sospese portando alla diminuzione dell’assistenza ai cittadini, in particolare, coloro che soffrono di patologie croniche, spesso multiple, aumentandone pertanto la loro condizione di fragilità.

Al di là delle forti criticità che hanno colpito indistintamente tutta la popolazione mondiale, con forti contraccolpi ai nostri sistemi economici e sociali, resta indubbio che dalle forti criticità nascono anche opportunità nuove ed innovative per superare i problemi. In questo contesto rileviamo l’opportunità offerta dall’attivazione di strumenti di sanità digitale volti ad organizzare i servizi al passo coi tempi e molto più funzionali rispetto alle esigenze dei pazienti e, in ultima istanza, più sostenibili da un punto di vista squisitamente ambientale.

In materia di Telemedicina il documento Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni di Telemedicina, pubblicato dal Ministero della salute il 27 ottobre 2020 e ripreso successivamente nell’ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano, si evidenzia come questo ambito rappresenta un importate avanzamento innovativo della pratica sanitaria che consentirebbe di erogare servizi a distanza utilizzando dispositivi digitali, internet e supportati dalle reti di telecomunicazione sempre più capillari sul territorio. L’erogazione di tali servizi verrebbe sviluppata garantendo la fruizione di servizi sanitari evitando spostamenti non necessari del paziente o dell’assistito verso le strutture sanitarie, facilitando il percorso di cura attraverso uno scambio costante di dati, immagini, documenti e videochiamate che intercorrerebbero tra pazienti e personale sanitario. In tali situazioni verrebbero pertanto a delinearsi situazioni clinico-assistenziali del tutto equivalenti a visite di persona presso le strutture sanitarie. Con particolare riferimento agli ambiti di applicazione nel settore medico le prestazioni erogabili possono essere diverse quali: Teleradiologia, Telecardiologia, Telepatologia, Teledermatologia, Teleriabilitazione, Teleassistenza domiciliare e così via.

L’assistenza di telemedicina, a seconda della prestazione erogabile, può consistere in quattro tipologie prestazionali:

  • Assimilabilità a qualunque prestazione sanitaria diagnostica e/o terapeutica tradizionale, rappresentandone una valida alternativa;
  • Non sostituibilità della prestazione sanitaria tradizionale ma valido supporto, rendendola più efficiente e più equa in termini di accessibilità;
  • Integrabilità rispetto alle prestazioni tradizionali redendola più efficace e più adattabile ai necessari cambiamenti in atto con la cura del paziente;
  • Capacità di sostituire completamente la prestazione sanitaria tradizionale, ponendo in atto nuovi metodi, tecniche diagnostiche e terapeutiche che consentono modelli innovativi di cura del paziente.

Dal punto di vista della sostenibilità e quindi di rispetto delle regole economiche ed ambientali della telemedicina, queste sono immediatamente delineabili. Basti pensare agli spostamenti evitabili con una visita da remoto. Le visite in presenza spesso comportano tempi estremamente lunghi di attesa e visite relativamente brevi e comunque accompagnate da spostamenti del paziente e del familiare o care-giver coinvolto. Inoltre, gli spostamenti implicano movimenti di mezzi da e verso la struttura sanitaria con relative conseguenze in termini di traffico e di emissioni climalteranti.

In questo senso, pertanto, la digitalizzazione della sanità consentirà di migliorare sensibilmente il sistema sanitario con ricadute positive in termini di efficienza delle cure, sinergia tra gli operatori, migliorando il rapporto medico-paziente. Sul fronte della sostenibilità ambientale gli eventuali benefici devono essere visti con riferimento ai fabbisogni energetici necessari ad attuare un percorso digitale.  Stando però ad un rapporto pubblicato dalla Global e-Sustainability Initiative (GeSI) si evidenzia come, numeri alla mano, i benefici ambientali siano superiore ai costi da sostenere e questo auspica un rapido passaggio alla sanità digitale.

Il passaggio a sistemi digitali comporta pertanto, valutazioni di tipo sistemico che devono considerare, ad esempio, l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica lungo tutta la filiera produttiva, l’impegno a generare guadagni da prodotti, servizi e soluzioni circolari, con l’obiettivo di consentire l’eventuale permuta delle apparecchiature mediche professionali e gestendone il riciclo. Solo attuando questi specifici target il processo di digitalizzazione della sanità porterà effettivi benefici consentendo di migliorare l’accesso ai sistemi digitali di sanità e quindi consentire cure a un maggior numero di pazienti , nonché, un uso più efficiente delle risorse naturali.