Le energy community come propulsione verso le smart city
Lo sviluppo sostenibile della smart city include la dimensione energetica nei processi di riqualificazione, efficientamento e produzione di energia rinnovabile facendo leva sulla smart & digital energy.
Le soluzioni smart da sviluppare in quest’ottica, pertanto, hanno l’obiettivo di guidare i processi economici e sociali verso soluzioni volte a tagliare drasticamente gli sprechi energetici con lo scopo di ridurre ed eliminare la produzione di gas a effetto serra.
L’attuale contesto globale di crescente instabilità energetica spinge verso modelli di sviluppo su piccola scala che consentano di aumentare l’autonomia energetica dei territori attraverso la creazione di sistemi distribuiti e decentralizzati per la produzione, gestione e condivisione dell’energia.
In questo contesto appare rilevante lo sviluppo della cosiddetta comunità energetica rinnovabile (CER), soggetto giuridico autonomo costituito dalla partecipazione aperta e volontaria di imprese, persone fisiche, enti o amministrazioni comunali. Un tale soggetto gode di autonomia ed è effettivamente controllato da azionisti o membri situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il fine ultimo delle CER è pertanto quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri e sono volti a sostenere il percorso verso la transizione energetica e la riduzione delle emissioni.
Il tema è stato introdotto per la prima volta dall’Unione Europea nel 2018 con la direttiva comunitaria RED II, Renewable energy directive 2018/2001 seguita da una seconda normativa europea, la IEM 2019/944, pubblicata a giugno 2019, che ha poi introdotto la definizione di CEC – Citizen Energy Community ossia Comunità energetica di cittadini.
Il recepimento nazionale delle normative UE nel febbraio 2020 è avvenuto, inizialmente, con il Decreto Milleproroghe cui è seguita la Delibera ARERA 318/2020 (agosto 2020) e il Decreto attuativo del MISE di settembre 2020 sull’autoconsumo collettivo e sulle energy community. Infine, è arrivato il recepimento della Direttiva RED II con il D.Lgs. 8 novembre 2021, n. 199, entrato in vigore il 15 dicembre dello stesso anno. La finalità della normativa è quella di accelerare il percorso di crescita sostenibile dell’Italia e di transizione energetica, in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 e al 2050.
In particolare, quest’ultimo decreto ha ampliato il perimetro per le CER, includendo anche la cabina primaria oltre a quella secondaria consentendo, pertanto, alle comunità energetiche di aggregare diversi piccoli comuni fino a interi quartieri metropolitani. Anche le categorie di soggetti ammessi si è estesa: non soltanto famiglie, PMI ed enti locali, ma anche enti religiosi, di ricerca e del terzo settore.
Nell’ambito delle CER s’inserisce pienamente il tema delle città intelligenti in quanto lo sviluppo di tali comunità necessariamente deve passare da una rete intelligente tra edifici intelligenti che possono ottimizzare i loro consumi: in poche parole una smart grid che serva il nuovo modello di energia decentralizzato, locale e collettivo, che si manifesta nella forma di energy community. Questo modello di sviluppo porterà una rivoluzione in termini di digital energy potendosi sviluppare in città di qualsiasi dimensione, per agevolare la vita delle persone, rendendole consapevoli dei loro consumi energetici, e permettendo loro di ottimizzarli attraverso la condivisione.
Nell’ambito dei sistemi digitali anche la sensoristica connessa (Internet of Things) rappresenta un elemento importante nei progetti di sostenibilità energetica, perché il loro utilizzo consente, ad esempio, di monitorare l’andamento degli impianti, ottimizzando e gestendo autonomamente tutte le dinamiche che si vengono a creare nell’arco della giornata, ma anche l’importante raccolta dati.
La tecnologia può fare un passo ulteriore se applicata alle comunità energetiche. Diverse aziende hanno messo a punto delle piattaforme hardware e software in grado di fornire molteplici servizi:
• Monitoraggio in tempo reale delle performance energetiche, con visualizzazione della produzione di energia e dei consumi.
• Reportistica ad hoc con analisi dei KPI energetici, ambientali ed economici.
• Calcolo degli incentivi e ridistribuzione dei benefici economici tra i membri della comunità.
Questi sistemi di energy intelligence , applicati ai contesti CER, sviluppano anche funzionalità di business intelligence volti, cioè, a supportare la rendicontazione dei benefici, problema che si pone per le comunità grandi: infatti, più sono i partecipanti e più è difficile applicare in modo rigoroso il criterio di ripartizione, che varia in base alle diverse configurazioni delle CER.
Nell’ambito dei processi di decarbonizzazione e digitalizzazione i cui obiettivi sono stati posti a livello europeo, le comunità energetiche rinnovabili possono pertanto rappresentare un valido strumento capace di integrare produzione e utilizzo dell’energia in modo intelligente e condiviso, promuovendo perimetri aggregativi entro i quali sviluppare interventi di efficienza energetica e mobilità sostenibile. Ancora una volta, i sistemi digitali basati su piattaforme ICT di gestione delle CER consentiranno d’ integrare le comunità all’interno del nostro sistema energetico, sbloccando le potenzialità insite in questo nuovo paradigma.