La formazione obbligatoria e finanziata nei nuovi scenari dell’apprendimento
La società in cui viviamo attraversa un momento di grande trasformazione, caratterizzato da tre elementi: il contesto post pandemico che ha favorito una ibridazione delle attività, la transizione digitale che ha accelerato in ogni comparto e la conseguente iperconnessione degli individui che oggi si trovano quindi spesso soggetti a un sovraccarico di informazioni, stimoli e input di tipo digitale. È quella che il sociologo Jonathan Gottshall ha chiamato, nel suo ultimo saggio, “infocalisse”.
Questi mutamenti hanno generato cambiamenti profondi anche nel settore della formazione. Il più rilevante è sicuramente l’aumento della formazione in modalità e-learning che interessa aziende, enti, istituzioni e persino segmenti più tradizionalisti come quello della formazione obbligatoria e finanziata.
Oggi si apprezza la formazione online per le sue caratteristiche di economicità, risparmio di tempo, flessibilità, ma anche perché rispecchia fortemente le connotazioni e le necessità di una società ibrida, in cui reale e digitale sono strettamente correlati e si influenzano a vicenda e in cui tutto può cambiare molto velocemente, generando una obsolescenza dei contenuti che impatta poi sui programmi didattici.
Il mondo cambia e la formazione si trasforma
Il settore della formazione è oggi chiamato a una nuova sfida. Il primo è di radicarsi ancora più profondamente nella società ibrida comprendendone le criticità. Oltre venti anni fa il sociologo statunitense, Sven Birkerts, ha scritto il saggio “The Gutenberg Elegies: The Fate of Reading in an Electronic Age” in cui si profetizzava che l’avvento del digitale ci avrebbe portato in un’epoca di distrazione, diffusione e di superficialità. Niente di più vero: siamo sommersi da notifiche, mail, suoni digitali, squilli dello smartphone. A volte facciamo due o tre cose contemporaneamente (multitasking), pensando di essere così più produttivi ed efficienti. E in tutto questo pervade una sensazione di stanchezza diffusa, una vera e propria “società della stanchezza” termine coniato dal sociologo Byung-Chul Han.
Cosa deve fare quindi un formatore perché il suo corso sia seguito, compreso, apprezzato e perché raggiunga gli obiettivi formativi? Lo vedremo tra un attimo, ma intanto focalizziamoci su cosa “non deve fare”. Non deve di certo sottoporre i suoi discenti a centinaia di slides, ricche di testo, che lui legge incastrato dentro una webcam.
Intendiamoci, a volte può andare bene anche un simile approccio, ma di certo non è l’ideale per coinvolgere una persona che opera e vive nel contesto che abbiamo appena descritto: stanchezza, distrazione, multitasking.
La formazione come momento di intrattenimento
Tutti i principali attori del settore e-learning hanno convenuto, anche nel recentissimo Learning Forum 2023, organizzato da Comunicazione Italiana, che formazione è spettacolo debbano andare sempre più coniugate in un percorso di comunicazione e apprendimento. Il motivo è semplice: unendo formazione e intrattenimento, si alza la soglia d’interesse del partecipante, soprattutto proponendogli occasioni di apprendimento interattivo e coinvolgente che lo appassionano e lo sorprendono, grazie ai contenuti.
Teleskill, l’azienda italiana di innovazione digitale guidata da Emanuele Pucci, ha messo a frutto la propria esperienza più che ventennale nella formazione online per trovare una soluzione che renda l’evento formativo qualcosa che si possa guardare con la stessa partecipazione e coinvolgimento che l’essere umano dedica ai momenti di intrattenimento.
Case History. Come rendere spettacolare un evento formativo
Proviamo adesso a descrivere quanto sopra accennato raccontando un esempio di format per webinar formativo utilizzato per un importante Ente di formazione obbligatoria.
Dato che stiamo parlando di formazione unita a intrattenimento il format ha previsto una sigla d’apertura personalizzata. La sigla è partita poco prima dell’orario di apertura dell’evento ed è terminata quando tutti i partecipanti erano collegati.
Il format si è aperto quindi con un momento di presentazione del relatore che, dato che è stato utilizzato Teleskill Virtual Studios, non era “incastrato” in un monitor, ma immerso in uno scenario virtuale in cui poteva muoversi liberamente in mezzo ad oggetti 3D a slides mostrate su schermi presenti nello scenario virtuali e infografiche che entrano grazie ad una regia seguendo i momenti della lezione.
In questo ambiente digitale è “entrato in scena” quindi un questionario d’ingresso che serve a condividere le competenze dei partecipanti.
Le domande erano configurate con un avanzamento automatico da parte del singolo professionista ed erano tracciate, risultati che sono stati condivisi con una infografica in diretta.
È stato quindi il momento di condividere i contenuti formativi. Il relatore è stato libero di muoversi dentro lo scenario digitale e di interagire con relatori collegati da remoto che venivano proposti dentro lo scenario.
Per verificare la presenza, durante l’evento sono stati previsti pop up randomici automatizzati che dovevano essere cliccati dal partecipante per verificare la presenza. Anche questo elemento è stato tracciato e ha fatto parte del report finale.
L’evento ha proposto anche un questionario in uscita per monitorare quanto è stato recepito dai partecipanti e un ulteriore questionario di gradimento per offrire spunti e suggerimenti sugli eventi futuri.
Il report delle risposte corrette e del tempo netto di partecipazione del singolo professionista è stato condiviso in un formato compatibile con la piattaforma e-learning integrata dell’Ente e i crediti formativi sono stati così calcolati in automatico, sulla base di regole di completamento impostate prima dell’inizio della lezione live, senza attività manuale del personale di segreteria.
Una sigla finale ha concluso l’evento, ma non certo il suo potere formativo. Infatti, la registrazione è poi stata editata, anche questa in modo automatico e senza attività di post produzione, conservando solo le finestre utili a una visione asincrona. Sono state quindi “eliminate” dalla registrazione la finestra di chat e quella dei partecipanti. In questo format quindi abbiamo certificato la presenza dei partecipanti e la loro formazione; inoltre abbiamo ottenuto l’erogazione automatizzata dei crediti formativi e infine anche un contenuto formativo registrato che può essere accreditato e riutilizzato in futuro.